il viaggio















Valerio Dehò
Una parte fondamentale di VOYAGER 2003 è costituita dal viaggio da Ancona a Spalato realizzato il giorno seguente all’inaugurazione a Portonovo. Quale il suo significato? In primo luogo si trattava di dare fondamento ai propositi di stabilire un contatto fisico con l’altra costa adriatica, il viaggio è un elemento di costruzione di rapporti, di conoscenza dell’altro. La barca con gli artisti portava già una testimonianza di quanto era stato già realizzato nelle Marche, ma anche i semi di quanto si andava a spargere a Spalato. Il viaggio stesso è diventato un’opera d’arte, e grazie al contributo di tutti si è trasformato in una performance durata due giorni. La rotta disegnata da Massimo Cartaginese in modo assolutamente non lineare, sta a significare, simbolicamente, il rifiuto intrinseco della linea retta come portatrice di un significato del viaggiare normalizzato, banale, lucrativo. Le cose nella realtà non sono mai lineari: gli stessi processi della creazione, della nascita di un’opera d’arte non seguono dei percorsi rettilinei. La barca, nel suo percorso, doveva perciò rispecchiare questa filosofia. Tra le tante rotte possibili disegnate ne è stata scelta una che è stata realizzata con il comandante dell’imbarcazione. Il sistema di rilevazione satellitare ha ripreso questo movimento per cui il viaggio a Spalato è stato “spiato” dall’alto e ha rivelato così la sua finalità artistica, la sua unicità nel mondo dell’esattezza e del criterio di economicità che presiede a tutte le comunicazioni. Poi, a bordo, alcuni artisti hanno portato degli strumenti particolari. Bruno Mangiaterra ha realizzato un binocolo di terracotta sulle cui lenti esterne aveva scritto la parola: “Terra”. Altri artisti come Oskar Barrile hanno rielaborato lavori sul tema del viaggio e della scoperta. Sergio Capone e Monica Robinig hanno documentato con fotografie e video le varie fasi di avvicinamento alla costa croata e tutte le piccole avventure che il viaggio ha comportato. Guest star di questa operazione è stata una bella e popolare riproduzione in ceramica della Vergine di Loreto che con la sua presenza ha dato una fede, anche se probabilmente provvisoria, a un gruppo marinai/artisti che avevano una missione da compiere. Anche con quel minimo di ironia che non guasta in occasioni del genere. L’arrivo a Spalato e l’accoglienza da parte dell’Assessore alla Cultura della città sono stati preparati benissimo dall’ARCI di Ancona e hanno dato i risultati sperati: date e conferme per portare la mostra nel celeberrimo Palazzo di Diocleziano con l’aggiunta di altri artisti croati coordinati da Gorki Zuvela. VOYAGER prosegue, quindi, la sua missione. I rapporti tra le due coste e lo stesso mare, diventano un altro elemento da considerare: la collaborazione tra i popoli. Dall’idea del riciclaggio, dell’educazione della gente a trattare i rifiuti in modo più attento e consapevole, allora il Voyager si è arricchito di un ulteriore compito: stabilire rapporti completi e duraturi tra le due culture, rinsaldare i vincoli tra Ancona e Spalato e tra le Marche e la Croazia. In mezzo la ricerca artistica,il viaggio come metafora della conoscenza, del piacere di avventurarsi in territori nuovi e di riscoprire e rileggere quelli che si temevano già conosciuti. Questo progetto aperto è quindi in fase d’ulteriore accrescimento, e le ulteriori idee ne fanno un contenitore aperto all’arte, all’etica, uno strumento “politico” di collaborazione e di confronto dell’esperienza che è il sapere che diventa realtà.


Bruno Mangiaterra: "in vista"